Il bosco degli abbracci

Istituto scolastico: Scuola dell’infanzia Bruno Munari – Direzione Didattica Mariele Ventre di Ragusa
Insegnanti: Barbara Diquattro (referente e coordinatrice), Cinzia Cappello
Dirigente scolastico Steve Mike Rosario Palumbo Piccionello

Classe: seconda sezione
Tutor videomaker: Andrea Giannone

Bambini: Bracchitta Silvia, Canzonieri Anna, Cavalieri Gaia, Dibenedetto Davide, Dimartino Rebecca, Failla Giorgia, Fazari Fiammetta, Giannone Aurora, Guastella Andrea, Laorino Cristiano, Lettica Ambra, Licitra Viola, Meli Nicolò, Occhipinti Marta, Parrino Nicole, Pitino Alessandro, Pitino Diletta, Rodilosso Gabriele, Schembari Nicolò, Zago Alessandro

Genitori: Licitra Fabrizio papà di Viola, Uremovic Laura  mamma di Marta, Bracchitta Giulio papà di  Silvia, Nobile Laura mamma di Alessandro e Diletta P. 

Nonni: Acquasanta Francesco nonno di Alessandro Z., Castelletti Silvana nonna di Ambra, Dimartino Giancarlo nonno Rebecca, Salaria Giuseppa (Pippa) nonna di Davide, Di Vita Giovanna nonna di Anna

Associazione Rimboschiamo
Dott. Luca Lo Presti, Giulio Cascone

Si ringraziano inoltre l’insegnante di sostegno Rita Tidona e l’assistente all’autonomia e comunicazione (Asacom) Oriana Giadone

IL PROGETTO

Poco distante dal plesso B. Munari della scuola dell’Infanzia della D.D. “ M. Ventre” di Ragusa, il 21 Novembre del 2021, un area di terreno è stata concessa dal Comune per realizzare un area di verde urbano, denominata dai bambini, “ Bosco degli abbracci”.

Grazie all’Associazione Rimboschiamo ed alla collaborazione di  “Ogni promessa è”, “Siristora”, “Ditta Valenti”, “Ragusa Attiva”, “Canimannera”, le famiglie e gli alunni della scuola dell’infanzia B. Munari, sono state seminate e piantumate specie autoctone della macchia mediterranea allo scopo di valorizzarne il patrimonio territoriale e culturale.

Periodicamente gli alunni e le famiglie vi svolgono, nel corso dell’anno scolastico, delle attività di educazione ambientale. Data l’importanza e la potenzialità del Bosco degli abbracci ed il momento etico-sociale che stiamo vivendo, abbiamo posto l’attenzione su quest’area come ponte di congiunzione tra passato, presente e futuro.

Il passato è la la nostra “ Ciusa”, un luogo, purtroppo, ormai dimenticato o comunque poco frequentato dal cittadino ragusano. I bambini di oggi trascorrono le loro ore di svago in aree attrezzate e nelle ludoteche cosa che  ha compromesso sempre più la conoscenza ed il senso di appartenenza a luoghi che hanno tanto da raccontare e da insegnare.

Da qui è nata la necessità di :

  • approfondire le loro conoscenze sulle piante autoctone, sui loro usi e proprietà;
  • coinvolgerli, attraverso i racconti dei nonni, sulla bellezza di esplorare la “ciusa” alla ricerca di “lassini”,  asparagi o altro;
  • sedersi sotto un albero di carrubo ulivo..ecc.. per ascoltare storie e leggende;
  • ed altro ancora a secondo delle testimonianze raccolte.

Una ciusa a noi prossima, quindi facilmente raggiungibile dai bambini a piedi, è  proprio “il Bosco degli abbracci” quale, appunto ponte di congiunzione fra tre diverse dimensioni temporali.  Nel passato la ciusa  era luogo di approvvigionamento alimentare e medicale, di colture prima di solo sussistenza e poi a scopo commerciale, di lavoro ma anche di svago e di aggregazione sociale. Nel presente come luogo di riscoperta nell’ottica della bio-ecosostenibilità per rivalutare piante arboree, arbusti ed alberi di specie autoctone da preservare e di cui prendersene cura. Nel futuro può offrire opportunità per ritrovare tradizioni, usanze e come luogo ameno dove trovare pace e ristoro.

Le fasi del progetto

Il progetto è stato suddiviso in più fasi, l’una preliminare all’altra. 

Introdotto dalla storia “ Brico, il lombrico” (interamente ideata dalle insegnanti), i bambini hanno compreso l’importanza del contributo dei lombrichi alla crescita ed al benessere delle piante. Sono andati nel bosco degli abbracci a caccia di lombrichi e raccolto un elemento inquinante che purtroppo era stato lasciato da terzi. Da lì è iniziato un percorso laboratoriale sulla terra e via via sull’acqua e aria… elementi necessari alla sopravvivenza del Bosco e alla sua cura. 

La storia ”L’eredità di Vannino” introduce la  Ciusa quale luogo circoscritto da muretti a secco, preziosa fonte di sostentamento alimentare, officinale, occupazionale ed occasione di momenti ludico-ricreativi. Pertanto sono state passate in rassegna alcune delle specie autoctone quali alberi, arbusti e piante erbacee presenti nel bosco degli abbracci. Ciascuna di essa è stata introdotta da racconti, leggende o interviste di genitori e nonni. I bambini hanno poi realizzato produzioni grafiche-pittoriche, opere creative con materiali naturali, sperimentato giochi ed usi medicali ed alimentari delle stesse.

Hanno poi avuto, passando dal racconto alla realtà, la possibilità di trascorrere una mattinata in una “ciusa” nella contrada Cisternazzi, in occasione di un’uscita didattica. Ciò ha consentito di verificare ulteriormente le competenze acquisite e da lì il piacere di vivere pienamente e con consapevolezza la Ciusa. 

Infine, grazie alla disponibilità ed accoglienza della famiglia Fissore/Ottaviano, i bambini hanno potuto osservare un vero bosco in città nella parte iniziale della vallata di San Domenico. I bambini hanno così avuto modo di vedere come, tra alcuni anni, diventerà il bosco degli abbracci. Incuriositi e bramosi di potervi accedere per giocare e sperimentare quanto appreso, hanno espresso il desiderio di avere un bosco già grande…fruibile da adesso.

Considerazioni finali

Nonostante la tenera età dei bambini, i bambini sono diventati dei veri cultori di una, anche se piccola, parte di piante autoctone. Ciò li ha sensibilizzati sul rispetto e quindi sulla loro cura ma soprattutto li ha resi consapevoli della ricchezza che essi danno a ciascuno di noi. Si sono molto divertiti a sperimentare all’aperto i giochi e tanto altro ancora.

In una società proiettata verso il virtuale, protesa a confinare i bambini in luoghi chiusi e strutturati e fortemente consumistica, questo percorso ha dato loro una nuova prospettiva ovvero:

  • la possibilità di divertirsi con poco, in modo creativo e all’aria aperta…senza stretti confini;
  • di scoprire l’esistenza di erbe mediche della tradizione; 
  • di nutrirsi in modo semplice, raccogliendo alcune di piante selvatiche edibili;. 
  • di arricchirsi di racconti, aneddoti ed esperienze ludiche grazie ai racconti dei nonni e dei genitori.

Non sono comunque  mancate alcune criticità. 

La tenera età dei bambini necessita di tempi più distesi. Realizzare il progetto in pochi mesi è stato un vero tour de force, concluso grazie alla forte motivazione dei bambini ma ne sono usciti particolarmente stanchi. Ciò li ha resi, a volte, anche meno predisposti alle riprese video.

Inoltre la stagionalità delle piante ha precluso la possibilità di poterne conoscere altre, di fortificare il legame con la ciusa/ bosco degli abbracci per la raccolta ed uso specifico della pianta  presente in quel dato periodo, così come la mancata disponibilità di una nonna, nel periodo delle riprese,  che non ha potuto raccontare e documentare l’uso cosmetico dell’olio.

Alcune riprese, a causa delle condizioni metereologiche avverse si sono dovute svolgere al chiuso e sarebbero state molto più funzionali ed interattive se fossero state svolte all’esterno  (ad es. sotto l’albero del carrubo i bambini avrebbero potuto raccogliere essi stessi le foglie e i rametti per realizzare la gonnellina).

Concludiamo ringraziando dell’opportunità dataci che ha ampliato e sollecitato la nostra crescita professionale.

ALLEGATO
Bosco degli abbracci