Gli insegnanti hanno detto
Sono qui condivise parte delle dichiarazioni fatte dagli insegnanti coinvolti nei laboratori di public history nel corso di un incontro online, svoltosi quando il progetto andava verso la sua conclusione.
Anche quest’anno l’esperienza, per quanto impegnativa, continua a essere giudicata molto positivamente. Andare in Archivio di Stato, raccogliere le testimonianze orali dei parenti più anziani, intervistare gli esperti è per tutti quasi una prassi. Sicuramente ha un carattere particolarmente sperimentale il coinvolgimento dei bambini più piccoli della scuola dell’infanzia. Per tutti sia il corso di formazione, condotto da docenti ritenuti particolarmente qualificati, sia l’esperienza di ricerca e la produzione dell’audiovisivo sono stati giudicati esperienze stimolanti per l’innovazione della didattica della storia, per l’educazione ambientale oltre che per promuovere la valorizzazione e la salvaguardia del patrimonio culturale. Il progetto si conferma positivo anche rispetto alle pratiche inclusive capaci di stimolare autostima in chi partecipa. Anche per quest’ultimo aspetto la festa in piazza è giudicata strategica.
Per i principi che ispirano il movimento della public history in Italia si rimanda al suo Manifesto
IL MANIFESTO DELLA PUBLIC HISTORY ITALIANA
Prof. Gabriele Alfano Insegnante di Lettere presso l’I.C. Francesco Crispi, ha partecipato a tutte le precedenti edizioni. In questa ha partecipato al laboratorio Tesori nascosti di San Giorgio. Sottolinea l’importanza del lavoro sulle fonti, a partire dalla ricerca in archivio, e il fatto che gli studenti sono particolarmente motivati nella realizzazione del video. |
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Ins. Maria Laura Avellina Insegna nella scuola dell’Infanzia Bruno Munari Circolo Didattico Mariele Ventre ed è alla sua seconda esperienza. Ha coordinato, con i bambini della I sezione, il laboratorio Il Museo dei giochi di una volta e la scoperta di villa Margherita in parte una prosecuzione di quello dello scorso anno. Il progetto ha riscontrato un alto gradimento da parte di genitori e nonni e ha offerto a famiglie e bambini l’opportunità di conoscere un parco, Villa Margherita, collocato nel cuore di Ragusa ma da molti in precedenza ignorato. I bambini, per quanto piccolissimi, grazie alle attività con il videomaker sono diventati più sciolti, più determinati a farsi capire. |
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Prof.ssa Cristina Battaglia Insegna Religione presso l’I.C. Enrico Berlinguer. Ha partecipato al laboratorio Marina di Ragusa. Piazza Torre e Piazza Dogana. Ribadisce l’importanza del ruolo del videomaker per il coinvolgimento dei ragazzi nelle attività di laboratorio, valuta in modo molto positivo il corso di formazione e i temi affrontati, sottolinea infine l’importanza dell’evento a conclusione del progetto come momento di socialità e condivisione a cui i ragazzi tengono molto. |
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Ins. Cinzia Cappello Insegna nella Scuola dell’infanzia Bruno Minari- Circolo didattico Mariele Ventre. Ha partecipato al laboratorio dedicato al Bosco degli abbracci. Ha in particolare sottolineato come un aspetto particolarmente positivo del progetto, oltre che originale, sia stata la presenza del videomaker che ha indotto i bambini a superare la timidezza con risultati di autostima. Anche per lei l’esperienza all’aperto e il coinvolgimento dei nonni ha avuto un valore particolarmente positivo. |
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Prof.ssa Giovanna Cascone Insegnante di Arte e Immagine presso l’I.C. Francesco Crispi, ha partecipato a tutte le precedenti edizioni e ha quest’anno collaborato con il laboratorio Tesori nascosti di San Giorgio. In particolare indica come sia stata interessante, non solo per gli studenti ma anche per lei stessa, la ricerca svolta in archivio. Sottolinea inoltre la capacità del progetto di coinvolgere anche i soggetti più fragili. Studenti che di solito non sono in classe tra quelli più attenti e più preparati si sono fatti parte attiva durante il laboratorio. All’assunzione di un ruolo nella realizzazione del documentario è seguita una buona ricaduta più in generale dal punto di vista scolastico. |
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Prof.ssa Daniela Conti Insegna Tecnologia presso l’I.C. Salvatore Quasimodo ed ha preso parte anche alla precedente edizione del progetto. Ha partecipato al laboratorio Il petrolio a Ragusa: una rivoluzione? Afferma come anche per lei conoscere la Ragusa del petrolio sia stata una scoperta. Sottolinea il coinvolgimento degli studenti che sono diventati protagonisti in prima persona del progetto. |
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Ins. Barbara Diquattro Insegna nella Scuola dell’infanzia Bruno Minari- Circolo didattico Mariele Ventre. Ha coordinato il laboratorio della II sezione dedicato al Bosco degli abbracci, un’esperienza di educazione ambientale ma anche un’occasione di coinvolgimento di genitori e nonni che hanno volentieri raccontato le tradizioni e giochi legati all’uso delle piante selvatiche e ai giochi all’aperto di un tempo. L’attività con bambini di quattro anni, sicuramente sperimentale, è stata valutata molto positivamente per aver dato l’occasione ai bambini di fare un’esperienza di “realtà” all’aperto, per avere fortemente stimolato la creatività dei più piccoli oltre che l’attenzione per i racconti degli adulti, per avere attivamente coinvolto le famiglie. Per gli insegnanti è stata un’occasione di formazione e uno stimolo al rinnovamento della didattica. Particolarmente apprezzata la lezione dedicata al carrubo. |
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Prof.ssa Viviana Distefano È insegnante di italiano, storia, geografia presso l’I.C. Maria Schininà. Alla sua seconda esperienza, ha coordinato le attività di due laboratori che hanno avuto per tema la scoperta della Cava di San Leonardo approfondendo aspetti diversi. Sottolinea la positività dell’esperienza sotto diversi punti di vista: il rinnovamento della didattica della storia; l’attenzione per la storia locale; la possibilità di avere la consulenza di esperti con varie competenze; l’occasione di maggiore integrazione degli alunni che appartengono a famiglie di recente immigrazione. |
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Prof.ssa Giovanna Fiorilla Insegna Lettere presso l’I.C. Salvatore Quasimodo. Ha partecipato al progetto anche lo scorso anno. In questa edizione è stata coordinatrice del laboratorio Il petrolio a Ragusa: una rivoluzione? Descrive l’efficacia del progetto nel proporre agli studenti un metodo per fare ricerca storica a partire dalle fonti (con la scoperta dell’Archivio di Stato) e dalla conoscenza del territorio, un metodo che potrà essere utilmente applicato anche nella didattica di ogni giorno. Insieme con la collega Daniela Conti sottolinea come sia stato importante per i ragazzi avere come obiettivo finale la realizzazione di un documentario e la sua presentazione in pubblico in occasione dell’evento finale del progetto. |
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Prof.ssa Rosa Gurrieri Insegna Matematica e Scienze presso l’I.C. Enrico Berlinguer. Ha partecipato al laboratorio Marina di Ragusa. Piazza Torre e Piazza Dogana. Alla prima esperienza nel progetto sottolinea con entusiasmo la sua partecipazione e la riscoperta del territorio attraverso la ricerca storica. |
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Prof.ssa Luciella Ragusa Insegna Lettere presso l’I.C. Enrico Berlinguer. Ha partecipato alla precedente edizione del progetto. Quest’anno è coordinatrice del laboratorio Marina di Ragusa. Piazza Torre e Piazza Dogana. Sottolinea quali aspetti positivi del laboratorio le modalità della ricerca: il lavoro sui documenti, l’esplorazione del territorio, l’individuazione dei testimoni, le interviste audiovideo. |
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Prof.ssa Luciana Rosso Insegna Musica presso l’I.C. Enrico Berlinguer. Ha partecipato al laboratorio Marina di Ragusa. Piazza Torre e Piazza Dogana. Consapevole di come a volte in classe ci si senta impotenti nel suscitare interesse e curiosità, afferma di essere stata positivamente colpita da come, nel corso di questo laboratorio i ragazzi, a partire da quelli solitamente meno motivati durante le tradizionali attività scolastiche, abbiano partecipato alle interviste, ponendo domande ai testimoni, dimostrando capacità di ascolto, mettendosi loro stessi in gioco anche davanti alla videocamera. |
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Prof.ssa Giovanna Vindigni Insegnante di Musica presso l’I.C. Francesco Crispi, ha partecipato alla precedente. In questa ha svolto il ruolo di coordinatrice del laboratorio Tesori nascosti di San Giorgio, prosecuzione del laboratorio sugli organi di Ragusa dell’anno precedente. Come i suoi colleghi ribadisce l’importanza dell’esperienza maturata dai ragazzi nel fare un video con la guida di un esperto videomaker, sperimentando un non consueto uso della tecnologia così lontano da quello a cui sono abituati. Il coinvolgimento nella progettazione così come nella realizzazione del documentario, a partire dalla ricerca storica e dal lavoro sui documenti, sono le caratteristiche che fanno di questo progetto un modello didattico che tanti dovrebbero sperimentare.Racconta infine come, facendo tesoro dell’esperienza, gli stessi insegnanti e studenti siano stimolati a proseguire il lavoro anche in autonomia. |